Esclusivo dalla Thailandia: arriva il Thai Army
Close Combat!
di Marco De Cesaris
Grazie al lavoro di coordinamento
del Presidente dell’AITMA Channarong Surongsa tra il mondo delle
Arti Marziali Thai ed i vertici dell’Esercito Reale Thailandese,
è stato possibile per la prima volta per dei marzialisti occidentali
entrare da protagonisti nel mondo esclusivo del cosiddetto Close Combat
di matrice tailandese; come è noto con questo nome si definiscono
le tecniche corpo a corpo utilizzate dai reparti militari di tutto il
mondo per neutralizzare in maniera veloce e definitiva il nemico, dovesse
il soldato trovarsi in emergenza senza armi.
L’opera certosina di contatti con i vertici delle forza armate
thai, portato avanti nell’ultimo anno da Khun Channarong, ha fatto
sì che lo scorso mese di Marzo presso l’Accademia Militare
di Chulachomklao 60 appassionati membri dell’IMBA potessero essere
ammessi ad approfondire il programma tecnico utilizzato per formare
gli ufficiali dell’esercito reale tailandese nel combattimento
corpo a corpo; tale programma è stato messo a punto da un vero
esperto in questo campo, il Colonnello Nophakao Sriboonruang. Membro
anche egli dell’Associazione AITMA con il grado di 14° Khan,
il Colonnello Nophakao unisce ad una estesa conoscenza delle metodologie
militari di combattimento un alto livello tecnico nell’Arte della
Muay Thai tradizionale. Da noi intervistato in esclusiva per Budo International,
il Colonnello ha ricordato come tutta la sua esperienza nel mondo della
Muay Thai sia stata scandita da un uso costante della teoria degli spostamenti
evasivi (basati sul footwork tradizionale denominato Yang Sam Kum),
sulla quale per primo lo fece lavorare per anni suo padre, il suo primo
maestro di vita e di combattimento.
Il ricordo di quegli insegnamenti lo accompagna tuttora ed è
stato la base per la formulazione del suo metodo di combattimento militare
che tanto successo ha riscosso presso gli addetti ai lavori del suo
paese.
Secondo lui, al fine di un uso militare, gli attacchi della Muay Thai
tradizionale sono i più efficaci perché permettono con
un numero minimo di azioni di mettere l’avversario (il nemico
secondo le sue parole) in condizione di non nuocere; una volta colpito
in maniera forte e decisa in uno dei punti indicati da lui come “sensibili”,
l’avversario viene portato a terra e finito con violenti calci
portati seccamente con gli scarponi da combattimento in dotazione a
tutti i reparti militari.
Un altro dei punti fondamentali indicati dal Colonnello come parte del
suo programma è l’attitudine tipica da Thai Boxer che consiste
nel non mostrare mai di fronte al nemico le proprie emozioni, nel momento
della minaccia, dell’aggressione o dopo aver incassato un colpo
duro; questa attitudine confonde l’avversario e mina la sua sicurezza.
Sotto il profilo strettamente tecnico, il Thai Close Combat è
basato in massima parte su un numero limitato di tecniche, derivate
da una applicazione molto “cruda” delle 15 Mae Mai tradizionali,
semplificate ed eseguite sempre in combinazione ed in maniera estremamente
aggressiva.
Ecco in sintesi le caratteristiche tecniche del sistema del Colonnello
Nophakao:
• Un uso esteso degli attacchi portati con gomiti, ginocchia e
testa; le parti più resistenti della struttura scheletrica vengono
utilizzate con ottimi risultati senza dover necessariamente passare
attraverso un lungo e faticoso condizionamento come sono soliti fare
i thai boxers. L’addestramento nel Close Combat deve essere il
più possibile rapido e semplificato per una efficiente formazione
del militare in tempi relativamente brevi.
• I colpi di pugno vengono portati esclusivamente con il “martello
della mano” e non con le nocche e in generale sono sostituiti
da colpi a mano aperta, di palmo o con il bordo esterno della mano.
Una mano rotta o seriamente danneggiata può risultare un handicap
decisivo in situazioni di emergenza.
• La strategia di base consiste nel colpire duro, atterrare e
finire a terra l’avversario. Nella self defence l’obiettivo
è sopravvivere e sfuggire all’aggressione, nel Close Combat,
secondo le parole di Nophakao, si deve eliminare il pericolo costituito
dal nemico in modo “definitivo”.
• Il primo movimento se attaccati è sempre uno spostamento
evasivo basato sul passo a triangolo. Tutta la esperienza secolare dei
Maestri di Muay Thai è stata condensata nell’uso strategico
dello Yang Sam Kum, rivelandosi quest’ultimo come il vero elemento
di congiunzione tra l’Arte Tradizionale e la sua applicazione
moderna in contesti ostili.
• Si impara a difendersi dai calci al tronco ed alla testa, ma,
quando si attacca, i colpi di gamba non salgono mai al di sopra della
cintura. La priorità è non perdere mai la posizione eretta;
un uso non attento dei calci medio-alti seppur efficaci, può
portarci a perdere l’equilibrio o addirittura a cadere a terra,
su un fondo scivoloso o non uniforme, con conseguenze devastanti per
la nostra incolumità.
• Contro i tentativi di presa si cerca di menomare l’avversario
mirando ai tre bersagli base: occhi, gola, testicoli, con colpi o strette.
Se possibile si cerca di evitare le fasi di lotta, dispendiose a livello
energetico e rischiose per possibili cadute; contro avversari irruenti
che cercano di afferrarci si tende a bloccarne l’azione colpendo,
artigliando o stringendo i bersagli molli più sensibili per poi
concludere con colpi da fuori combattimento.
• Sono previste tre tecniche di entrata alle spalle su un avversario
disattento (derivato dal Sentry Removal prettamente militare).
• In caso di uso “civile” del sistema, il Colonnello
Nophakao, esperto anche di Judo, ha inserito una breve serie di controlli
a terra, non originali però del sistema militare thailandese.
Noi membri dell’Accademia di Muay Boran siamo onorati di essere
stati messi a parte di questo sistema di Close Combat, per molti versi
innovativo ma che, per i praticanti di Muay Boran, non fa che confermare
l’estrema duttilità ed efficienza dell’antico metodo
di lotta siamese valido in contesti tanto diversi quali il ring, la
strada o, addirittura il campo di battaglia.
Per chi fosse interessato al sistema del Colonnello Nophakao, invitiamo
a rivolgersi all’IMBA attraverso il sito internet muaythai.it.