Mae Mai e Look Mai Muay Thai: le tecniche di base
Di Marco De Cesaris
Nei precedenti articoli apparsi su
Budo International abbiamo illustrato come la Muay Thai tradizionale,
cioè l’insieme delle tecniche da combattimento sviluppate
dal popolo tailandese e arricchito dalle esperienze di tutti i maestri
del Siam nel corso dei secoli, rappresenti un patrimonio di cultura marziale
di inestimabile valore. Allo scopo di preservare dall’oblio tale
ricchezza in un contesto culturale come quello attuale, lo stesso Ministero
dell’Educazione della Thailandia, ha dato a suo tempo precise istruzioni
alla Commissione Nazionale della Cultura, uno dei massimi organi del
Governo di quel paese, di raggruppare e ordinare tutto il repertorio
tecnico dell’antica Arte Marziale thai, creando dei veri e propri
programmi di studio e una completa progressione tecnica, che potesse
essere usata anche fuori dai confini tailandesi per aiutare gli studenti
di tutto il mondo ad apprendere nel migliore dei modi la vera arte guerriera
del Siam e non una versione annacquata della stessa di provenienza dubbia.
Il risultato del lavoro di codificazione effettuato dai maestri convocati
a tale scopo dall’allora Direttore della Commissione Cultura, Mr. Payungsak
Jantrasurin, diretti dal Prof Paosawat Saengsawan ha portato a suddividere
l’insieme delle tecniche marziali a mani nude della Muay Thai in quattro
sottogruppi:
1) Chern Muay
2) Kon Muay-Kee
3) Chap Ko.
4) Mae Mai – Look Mai.
Il primo gruppo di principi e di tecniche
comprende i metodi per il corretto uso delle armi naturali del corpo
umano (mani, piedi, tibie, ginocchia, gomiti e testa) per attaccare le
varie parti sensibili del corpo dell’avversario: gli attacchi potranno
essere diretti o preceduti da finte, inviti o eseguiti in combinazione.
Il secondo gruppo riguarda lo studio dei diversi stili di lotta mirati a
neutralizzare gli attacchi dell’avversario e ai sistemi di contrattacco:
avremo così tecniche di blocco, schivata, spostamento, deflezione,
anticipo, presa ecc., seguiti da contro colpi diretti a zone non protette
del corpo dell’avversario.
Il terzo gruppo riguarda il lavoro a corta distanza, altrimenti detto corpo
a corpo, in cui il combattente si specializza in tecniche di percussione
con gomito, ginocchio, testa ed in cui si applicano tecniche di rotture articolari
e proiezioni a terra.
L’ultimo gruppo comprende le tecniche, le strategie ed i metodi di
utilizzo dei principi fondamentali della Muay Thai Boran: si definiscono
perciò come Mae Mai Muay Thai (o Mai Khruu) le 15 tecniche base della
Muay Thai, e come Look Mai Muay Thai (o Mai Kred) le 15 tecniche complementari
di combattimento.
Sia le prime che le seconde sono state codificate in un ordine preciso ed
il novizio dovrebbe impararle secondo l’ordine previsto, passando dalle
tecniche più semplici alle più complesse.
Come molte “forme” delle arti marziali tradizionali anche le
Mae Mai –Look Mai sono suscettibili di letture diverse, effettuate
su piani sempre più approfonditi.
Se infatti ad una lettura superficiale esse sembrano dare informazioni solo
relative a movimenti offensivi e difensivi, ad un esame più attento,
sotto la guida di un vero esperto, si rivelano essere una fonte eccezionale
di nozioni indispensabili per il combattimento reale:
- ci mostrano infatti come sviluppare la scelta di tempo in ogni azione di
attacco o difesa;
- ci insegnano come sviluppare il senso della distanza (strettamente correlato
al punto precedente);
- ci forniscono una mappa dei punti sensibili del corpo umano;
- ci danno indicazioni su quali armi naturali usare per ottenere maggiori
effetti quando attacchiamo i vari bersagli.
Per noi studenti europei lo studio di tali principi e gruppi di tecniche è una
fonte pressoché inesauribile di informazioni marziali di grandissimo
valore utilizzabile dall’appassionato di difesa personale, così come
dai preparatori di atleti agonisti.
Grazie all’Accademia Internazionale di Muay Boran (IMBA) oggi anche
gli appassionati italiani possono accedere a tali preziose nozioni come non
era mai stato possibile fare fino ad ora: finalmente siamo in grado di penetrare
a fondo nelle tradizioni, apparentemente di facile lettura , ma in realtà molto
complesse ed articolate, del combattimento tailandese più puro.
Per agevolare la diffusione di tali concetti in un’ottica di combattimento
marziale a 360 gradi, a partire dal mese di Aprile 2000 il Centro Sportivo
Flaminia 7 di Roma, sede italiana dell’IMBA, organizza con cadenza
settimanale seminari intensivi sulle varie aree tecniche della Muay Boran,
aperte a tutti i membri italiani e non dell’Accademia.