Muay Kard Chiek: Bare Knuckles Muay Thai Fighting
Di Marco De Cesaris

La forma più spettacolare di combattimento agonistico a pugni nudi (o più precisamente fasciati con corde) utilizzata nella Arte Marziale tradizionale denominata Muay Boran prende il nome di “Muay Kard Chiek”, o pugilato a mani bendate. Secondo gli studi più recenti condotti dalla Commissione Cultura della Thailandia, le epoche di sviluppo della lotta siamese si possono distinguere in tre grandi ere (a loro volta suddivise in vari periodi intermedi): quella arcaica in cui i combattimenti venivano disputati a mani completamente nude, quella di mezzo in cui, per aumentare la potenza di attacchi e parate i pugili si fasciavano le mani con corde di cotone più o meno lavorate e quella moderna che segna la nascita della Muay Thai, con l’introduzione dei guantoni da pugilato.
La nostra analisi si è concentrata sul periodo intermedio, studiando le tecniche di combattimento e di allenamento dell’era delle mani bendate o Muay Kard Chiek. Studiare e riscoprire le tecniche ed i sistemi di allenamento che permettevano ad un esperto di Muay Kard Chiek di colpire a massima potenza a mani nude senza subire danni alle mani (è questo infatti il principale problema che deve affrontare oggigiorno qualsiasi pugile, abituato ormai all’uso dei bendaggi e dei guantoni, che si trovi a colpire a mani nude il cranio di un avversario in una situazione di necessità estrema) così come imparare a sfruttare al meglio i movimenti di intrappolamento, resi possibili dall’assenza dei guantoni, per neutralizzare le braccia dell’avversario e bloccarlo in presa per colpirlo con ginocchiate in testa e al corpo o proiettarlo a terra: questo è il fine primario della riscoperta di una forma di combattimento per decenni dimenticata nella stessa madrepatria. E’ però anche attualmente in corso una riscoperta a livello agonistico del Muay Kard Chiek in Oriente: combattenti Thai, Malesi, Laotiani, Cambogiani e del Myanmar si stanno cimentando sempre più frequentemente in combattimenti a pugni fasciati, di una durezza incredibile, sui ring di varie parti del Sud Est Asiatico. Un regolamento che permette una ampia possibilità di tecniche in piedi (inclusi i colpi di testa), valide però solo fino all’atterramento dell’avversario, è la forma di combattimento che è stata scelta in oriente per questo ritorno alle origini della Muay Thai. Nel frattempo in Europa, dalla stretta collaborazione tra il Maestro Thailandese Woody e l’italiano Marco De Cesaris, è stato contemporaneamente messa a punto una forma di competizione agonistica Muay Kard Chiek che, pur rispettando in pieno lo spirito tradizionale di scontro marziale senza concessioni, grazie ad alcuni accorgimenti tecnici studiati dai due maestri, risulta più vicina ad una impostazione moderna e spettacolare del combattimento regolamentato sportivamente. Il Muay Kard Chiek IMBA rappresenta un valido compromesso tra l’estrema durezza dei combattimenti senza regole che vengono disputati in estremo Oriente e la necessità molto sentita in Occidente di tutelare in ogni modo l’integrità fisica degli atleti: questa forma di Muay Thai a pugni nudi rappresenta attualmente la applicazione agonistica più realistica della Muay Boran, di cui peraltro non permette la totalità delle tecniche, che, come è già successo per la Muay Thai negli ultimi 70 anni, può offrire ai praticanti un valido banco di prova per le loro effettive capacità di combattenti e, agli studiosi dell’Arte, una prova continua della esattezza o meno delle loro teorie, portando quindi ad uno sviluppo continuo della specialità verso il raggiungimento della massima efficacia agonistica e marziale.
Per la prima volta in Europa è stato possibile assistere ad una serie di combattimenti di Muay Kard Chiek IMBA tra esponenti di spicco delle varie “branches” europee dell’Accademia nel corso di quest’anno e, difficoltà organizzative permettendo, i nostri atleti si scontreranno con una squadra di omologhi Tailandesi, nel corso del prossimo anno. Un appuntamento da non mancare in prospettiva!