Muay Luesee, the Indian Connection.
Alla riscoperta dello stile ancestrale della Muay Boran.
Di Marco De Cesaris

Grazie ad un lungo ed approfondito lavoro congiunto portato avanti negli ultimi anni dal Professore Paosawath Saengsawan, dai responsabili dell’Università di Rajabat con la cooperazione del Direttore Tecnico dell’IMBA Marco De Cesaris (“lecturer” della suddetta Università), sta tornando alla luce nei suoi elementi caratterizzanti lo stile di Muay Boran che, a detta di tutti gli esperti, può considerarsi come il più antico ad essere stato codificato razionalmente. La figura storica che personifica le caratteristiche da cui prende il nome lo stile è quella del mitico Asceta Luesee, uomo saggio che secondo alcuni incarna gli elementi comuni esistenti tra la millenaria cultura indiana e quella “figlia” thailandese.

Dall’Arte Terapeutica a quella Marziale.
In quanto vero stile arcaico, il Muay Luesee è giunto fino a noi ovviamente in maniera incompleta e frammentaria ma i suoi fondamenti sono tuttora studiati in tutte le scuole di Educazione Fisica della Thailandia non più sotto l’aspetto marziale ma bensì come elevata forma di ginnastica curativa e fortificante. Le similitudini tra gli esercizi ginnici codificati da Luesee e lo Yoga Indiano sono molteplici ed in alcuni casi stupefacenti, visto come le due branche si sono nei secoli sviluppate indipendentemente: attualmente le posture terapeutiche che fanno parte del metodo di Luesee sono 127 di cui 80 arcaiche e le rimanenti risalenti ad un periodo che si può collocare tra la fine del 1700 e la prima parte del regno di Re Rama III, intorno alla metà del 1800. Il sistema prevede l’esecuzione delle varie posizioni secondo concatenazioni precise, studiate per sviluppare i flussi energetici (all’interno dei canali definiti “Sen” studiati anche nel Nuad Paen Thai Boran o massaggio tradizionale tailandese. Vedi a tale proposito il box allegato) o per curare patologie ben determinate.
Gran parte dei movimenti offensivi e difensivi dello stile marziale di Luesee presuppongono un grande controllo del proprio corpo ed un accentuato senso dell’equilibrio, qualità sviluppate attraverso la pratica assidua delle posizioni di “yoga thailandese” che fanno parte delle 80 sequenze primarie succitate. Senza le doti di scioltezza e di rilassamento che fanno acquisire le varie posture, non è possibile eseguire i complicati e, talvolta, acrobatici movimenti che ritroviamo nello stile combattivo arcaico del Muay Luesee.

Uno stile elusivo ed acrobatico.
Sotto il profilo dello studio tecnico del Muay Luesee, alcuni dei principi combattivi dello stile si possono ritrovare nelle varianti più antiche di alcune Mae Mai tutt’ora praticate. L’uso di parti del corpo dure e naturalmente resistenti unitamente a strategie sofisticate di spostamenti (footwork) rendono già al primo impatto una chiara idea delle finalità prettamente marziali di questa forma ancestrale di Muay Boran.
Ad esempio la testa ed in particolare la dura parte frontale del cranio viene impiegata colpendo in situazioni di lotta corpo a corpo o scagliandosi contro l’avversario con imprevedibili tecniche saltate dalla lunga distanza (questa strategia è tralaltro tuttora molto utilizzata dai combattenti di Boxe Birmana);
i gomiti e le ginocchia (spesso in abbinamento) vengono impiegate in maniera estesa, spesso saltando al di sopra dell’avversario o sfruttando una sua gamba come appoggio per arrampicarsi su di lui e colpirlo da posizioni inusuali. A tale proposito, si tramanda che l’abbondanza di attacchi volanti presenti nello stile derivi dalla credenza che una assidua pratica ascetica delle posture di Luesee fosse in grado, tra i vari benefici connessi, di far ottenere capacità di levitazione;
i pugni vengono scagliati utilizzando varie parti della mano e, se possibile, saltando al di sopra dell’avversario o sfruttando l’energia dei suoi colpi (soprattutto i calci) ammortizzando l’impatto con tecniche particolari di deflezione per poi farsi sollevare e colpire dall’alto in basso, sfruttando in pieno la forza di gravità e rendendo più difficoltose le difese.
Infine, non è di minore importanza la capacità che l’adepto dello stile di Luesee era in grado di raggiungere relativamente alla conoscenza dei punti vitali del corpo umano: infatti, proprio grazie ad un preventivo e prolungato addestramento basato sulle posture “yoga”, il praticante esperto era in grado di tracciare mentalmente una mappa dei punti vitali sul corpo dell’avversario riuscendo a portare a segno i propri colpi con angoli di impatto, armi e tecniche appropriate al fine di rendere gli attacchi massimamente efficaci, anche in condizioni di stress, nel pieno dello scontro.
Studiare le Mae Mai e le Look Mai attraverso il “filtro” dello stile dell’Asceta, fornisce anche al praticante moderno una chiave di lettura molto più approfondita di quanto si pensasse fino ad oggi: le tecniche di “yoga tailandese” unitamente alla mappa dei punti sensibili fornita dallo studio dei Sen, rende le forme tradizionali un vero tesoro di conoscenze marziali e la vera base dell’intero sistema del Muay Boran.

Il Nuad Paen Thai.
I fondamenti teorici delle posture di Luesee, così come del Nuad Paen Thai o massaggio tailandese, si basano come detto sull’esistenza di invisibili linee di flussi energetici che percorrono tutto il corpo chiamate Sen: i dieci principali tracciati energetici sono particolarmente studiati nel massaggio tradizionale thai. I principali punti di agopuntura sono situati, secondo la teoria del Nuad Paen, sulle linee dei Sen che, ovviamente, se studiate a dovere, forniscono una mappa dei punti vitali del corpo umano sia a fini terapeutici che a fini marziali. Le origini di questa teoria sono indiane, così come è indiano il leggendario fondatore dell’Arte del Massaggio in Thailandia, il medico originario dell’India del Nord Jivaka Kumar (Ishivago Komarpaj in tailandese). Kumar fu contemporaneo di Buddha e acquisì grande fama in madrepatria in un’epoca remota risalente a 2500 anni or sono. Come per le tradizioni marziali arcaiche tailandesi, anche sullo sviluppo della tecnica del massaggio e sulle influenze dei principi dello Yoga indiano è impossibile fornire prove scritte a causa delle distruzioni subite dall’antica capitale thai Ayuddhaya nel 1767 ad opera degli invasori provenienti dalla Birmania. E’ comunque evidente l’influsso indiano nell’uso che i maestri di Nuad Paen Thai fanno ancora oggi di una sorta di “massaggio Yoga”, secondo una tecnica raffinata che sfrutta al meglio la conoscenza dei flussi energetici e dei punti di pressione, propri della tradizione ancestrale dell’India.


La foto:
La Foto: L’asceta Luesee nell’esecuzione di alcune posture terapeutiche tradizionali (Scuola di Educazione Fisica di Ayuddhaya).